La squadra: il Millwall Rovers fu fondato dai lavoratori della J.T. Morton a Millwall nell'East End di Londra, precisamente sull'Isle of Dogs nel 1885. La J.T. Morton era proprietà dello scozzese James Morton, il quale aprì la sua fabbrica sull'Isle of Dogs nel 1870, attirando manodopera da tutto il paese, inclusa la costa orientale della Scozia. Il gruppo di operai che fondò il Millwall infatti era in maggioranza (ma non esclusivamente) scozzese. Nel 1889 il club fu ribattezzato Millwall Athletic.
Da allora il club, che nel 1985 cambiò denominazione in Millwall Football & Athletic Company Limited, ha trascorso la maggior parte della propria storia nelle divisioni inferiori all'attuale Premier League, in cui militò per sole due stagioni, nel 1988-1989 e nel 1989-1990. La squadra che salì alla ribalta in quel biennio contava su un giovane Teddy Sheringham e su Tony Cascarino.
Nel 2004 il Millwall visse il periodo di gloria più lucente, quando raggiunse sorprendentemente la finale della FA Cup, che perse contro il Manchester United, e si qualificò pertanto per la Coppa UEFA 2004-2005. In quel torneo fu eliminato al primo turno dagli ungheresi del Ferencváros.
Nel 2006 la squadra scese in Football League One, la terza divisione inglese.
Nel 2009-2010, dopo aver battuto lo Swindon Town per 1-0 nella finale play-off di Football League One, è tornato in seconda divisione. Nella prima stagione dopo il ritorno in Football League Championship, il Millwall ottiene un risultato ampiamente soddisfacente terminando il campionato al nono posto con 67 punti. Grande protagonista della stagione è Steve Morison che colleziona 15 reti in campionato; al termine della stagione l'attaccante sarà però ceduto al Norwich City neopromosso in Premier League.
Il Millwall non inizia nel migliore dei modi la stagione 2011-2012; pertanto nel mercato di Gennaio decide di rinforzarsi, soprattutto in attacco, prendendo in prestito Harry Kane e acquistando a titolo definitivo Andy Keogh. Gli inserimenti di Gennaio si riveleranno azzeccati ed il Millwall riuscirà a conquistare la salvezza piazzandosi al sedicesimo posto con 57 punti.
Hooligans: conosciuti in ogni parte del pianeta, gli hools del millwall, sono condierati tra i più violenti di tutta l'inghilterra. Nemici storici dei West Ham, con i quali si spartiscono la zona orientale di londra, i Millwall sono riusciti, attraverso decenni di scontri, disordini, attacchi ai pub nemici e risse in mezzo al campo, a creare intorno a loro, un vero e proprio alone di leggenda. Recandosi al New Den infatti, noterete come la maggior parte dei turisti presente al campo, sia li più per il mito degli hooligans di londra sud, che per la squadra stessa, da anni ormai relegata in 2 e 3 divisione. Le firm principali sono i Bushwachers, i Treatment e la F-Troop: i Bushwackers, secondi nati in ordine cronologico, sono stati tra le più attive firm degli anni ottanta, nonchè la gang più "famigerata" tra gli hooligans del Millwall: violenti, destroidi, razzisti e di estrazione sociale bassa, prendono il nome da un gruppo militare che tendeva agguati durante la guerra civile americana. Le rivalità principali sono contro West Ham, Chelsea, Portsmouth e Leyton Orient, ma si può dire che si odino con tutta l'isola britannica e non solo.
La firm dei Bushwackers è tuttora esistente, sebbene non abbia più le dimensioni numeriche degli anni '80. Un duro colpo alla banda, oltre alle leggi restrittive tanto famose nel mondo, l'ha data l'iniziativa di tesseramento dei tifosi da parte dell'ex presidente del Millwall Theo Paphitis, in seguito agli incidenti avvenuti fuori al New Den Stadium la sera della semifinale playoff contro il Birmingham City, nel maggio 2002. Il sergente Russell Lamb del Metropolitan Police Service, descrisse gli incidenti di quella sera come la peggior forma di violenza che avesse mai visto nella sua carriera. Per saperne di più sugli hools del Millwall: "Millwall:Lions of the South" di James Muray (Indispensable Publications), "No One Likes Us, We Don’t Care" di Garry Robson (Berg Publishers), "Only A Game?" di Eamon Dunphy (Penguin), "We Fear No Foe" di Colin Johnson (S.T. Publishing)
Andare a vedere il Millwall: se decidete di andare a vedere il Millwall, sarà sufficiente recarsi al THE DEN con un certo anticipo rispetto al fischio iniziale e potrete tranquillamente acquistare i biglietti d'ingresso alla biglietteria. La squadra è pessima ed è praticamente impossibile che si registri il tutto esaurito, salvo partite contro avversarie storicamente nemiche come West Ham, Chelsea, Leeds (attualmente incontrabili solo in fa cup). Se comunque non volete correre alcun rischio, prendete i tickets direttamente sul sito ufficiale del Millwall (www.millwallfc.co.uk/) Per arrivare allo stadio prendete la linea EAST LONDON della metro fino a NEW CROSS GATE e poi il treno fino alla stazione di South Bermondsey. Il quartiere intorno allo stadio è piuttosto popolare, stradaiolo e "poco raccomandabile" soprattutto se siete da soli. E' facile imbattersi in gruppetti di ragazzini "chavs" in tuta e scarpe bianche che fanno da "vedette" per le firm di hools, ma solitamente gli stranieri non vengono considerati molto.
Se volete bervi un paio di pinte prima della partita, vi consigliamo il The Hole in the Wall (5 Mepham St, London, SE1 8SQ) o il The Wellington (81-83 Waterloo Road, Waterloo, SE1 8UD).
Da evitare (a meno che non siate facce conosciute) The Miller of Mansfield (London Bridge), Duke of Albany e la maggior parte dei pubs intorno allo stadio.
La firm dei Bushwackers è tuttora esistente, sebbene non abbia più le dimensioni numeriche degli anni '80. Un duro colpo alla banda, oltre alle leggi restrittive tanto famose nel mondo, l'ha data l'iniziativa di tesseramento dei tifosi da parte dell'ex presidente del Millwall Theo Paphitis, in seguito agli incidenti avvenuti fuori al New Den Stadium la sera della semifinale playoff contro il Birmingham City, nel maggio 2002. Il sergente Russell Lamb del Metropolitan Police Service, descrisse gli incidenti di quella sera come la peggior forma di violenza che avesse mai visto nella sua carriera. Per saperne di più sugli hools del Millwall: "Millwall:Lions of the South" di James Muray (Indispensable Publications), "No One Likes Us, We Don’t Care" di Garry Robson (Berg Publishers), "Only A Game?" di Eamon Dunphy (Penguin), "We Fear No Foe" di Colin Johnson (S.T. Publishing)
Andare a vedere il Millwall: se decidete di andare a vedere il Millwall, sarà sufficiente recarsi al THE DEN con un certo anticipo rispetto al fischio iniziale e potrete tranquillamente acquistare i biglietti d'ingresso alla biglietteria. La squadra è pessima ed è praticamente impossibile che si registri il tutto esaurito, salvo partite contro avversarie storicamente nemiche come West Ham, Chelsea, Leeds (attualmente incontrabili solo in fa cup). Se comunque non volete correre alcun rischio, prendete i tickets direttamente sul sito ufficiale del Millwall (www.millwallfc.co.uk/) Per arrivare allo stadio prendete la linea EAST LONDON della metro fino a NEW CROSS GATE e poi il treno fino alla stazione di South Bermondsey. Il quartiere intorno allo stadio è piuttosto popolare, stradaiolo e "poco raccomandabile" soprattutto se siete da soli. E' facile imbattersi in gruppetti di ragazzini "chavs" in tuta e scarpe bianche che fanno da "vedette" per le firm di hools, ma solitamente gli stranieri non vengono considerati molto.
Se volete bervi un paio di pinte prima della partita, vi consigliamo il The Hole in the Wall (5 Mepham St, London, SE1 8SQ) o il The Wellington (81-83 Waterloo Road, Waterloo, SE1 8UD).
Da evitare (a meno che non siate facce conosciute) The Miller of Mansfield (London Bridge), Duke of Albany e la maggior parte dei pubs intorno allo stadio.
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